L'Ora Solare tutte le curiosità

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    Il cambio d’ora: da quella legale a quella solare tra storia, tradizioni, scienza, usi e leggende
    sabato 25 ottobre 2014





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    Più che l’equinozio d’autunno, il vero spartiacque tra estate e inverno è il ritorno dell’ora solare, che avverrà tra sabato 25 ottobre e domenica 26 ottobre, restando in vigore fino al 29 marzo 2015. Le lancette, come noto, si sposteranno un’ora indietro, dalle 3:00 alle 2:00 di notte, regalandoci un’ora di sonno in più. Al momento in Italia vi è ancora l’ora legale, la cui applicazione è giustificata dalla necessità di ottimizzare l’uso della luce solare, ottenendo un risparmio nel consumo di energia (incentrando una parte rilevante delle attività durante le ore di luce naturale, si ridurrebbe il ricorso all’illuminazione artificiale, in genere elettrica)… non a caso, il nome internazionale dell’ora legale è Daylight Saving Time (DST, letteralmente “il tempo per il risparmio della luce”).


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    Nelle società antiche, prima della diffusione degli orologi, l’organizzazione delle civiltà agricole non si basava su bioritmi fissi come nelle moderne civiltà industrializzate e i contadini, che costituivano la grande maggioranza della popolazione, si alzavano sempre all’alba, seguendone inconsciamente il progressivo anticipo in primavera e ritardo in autunno. Nell’età contemporanea, l’espediente dell’ora legale non fa che riprodurre questo antico spostamento dei bioritmi umani a seconda delle stagioni. L’ora legale fu proposta pubblicamente già nel 1784 dalla geniale mente di Benjamin Franklin, inventore del parafulmine, delle lenti bifocali ed autore del famoso adagio inglese “Early to bed and early to rise, makes a man healthy, wealthy and wise” ( Presto a letto e presto alzato, fan l’uomo sano, ricco e fortunato). Egli scrisse un saggio semiserio intitolato: “Un progetto economico per la riduzione del costo della luce” sul Journal de Paris del 26 aprile 1784, incitando i Parigini a spostare in avanti le lancette dell’orologio con l’arrivo dell’estate, in modo da svegliarsi un’ora prima, approfittando delle giornate più lunghe e risparmiando candele.


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    L’idea di Franklin, però, rimase solo sulla carta e non venne mai applicata sino all’arrivo di uno dei più grandi incubatori di idee della storia umana: la Prima Guerra Mondiale. Nel 1907, infatti, l’ora legale venne ripescata dal costruttore inglese William Willet, trovando in breve tempo terreno fertile grazie alle esigenze di risparmio energetico dettate dallo scoppio della guerra. Nel 1916 la Camera dei Comuni di Londra diede il via libera all’adozione del British Summer Time, che implicava lo spostamento delle lancette un’ora in avanti durante l’estate, imitata in breve tempo da molti altri paesi d’Europa. Tra i paesi che seguirono l’esempio inglese c’era anche l’Italia, in cui l’ora legale fece il suo ingresso il 3 giugno dello stesso anno con decreto legislativo 631/ 25 maggio 1916. Nel nostro Paese si è discusso per molto tempo addirittura su quale fuso scegliere… e così fino al 1866 quando, raggiunta l’Unificazione da ben 5 anni, ogni realtà locale aveva il suo fuso “personale”. Fu Umberto I ad optare per 3 fusi orari: uno, quello romano, valido per la Penisola; due (Palermo e Cagliari) validi per Sicilia e Sardegna.


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    La situazione si è ulteriormente regolarizzata nel 1893 quando, per facilitare la vita delle stazioni ferroviarie, che avevano la necessità di un orario comune a tutte le località servite per coordinare coincidenze e orari da indicare al pubblico, è stato imposto un orario unico a tutto il Paese. Una volta sincronizzati tutti gli orologi d’Italia, si è potuta introdurre l’ora legale, che in Italia è rimasta in vigore sino al 1940. Dal 40’ al 48’ è stata abolita e ripristinata diverse volte a causa della Seconda Guerra Mondiale, per poi essere nuovamente istituzionalizzata nel 1965, in concomitanza con la dura crisi energetica. Nel 1996, in accordo con tutta la Comunità Europea, si è fissata come data unica per il suo inizio l’ultima domenica di marzo, per terminare, invece, l’ultima domenica di ottobre. Ma perché il passaggio dall’ora legale a quella solare avverrà alle 3:00 di notte? Perché è l’orario in cui la circolazione dei treni e degli altri mezzi pubblici è ridotta al minimo e si minimizzano i disallineamenti rispetto agli orari giornalieri programmati. E nel resto del mondo? Nei Paesi equatoriali l’ora legale e quella solare non esistono, anche perché la variazione delle ore di luce durante l’arco dell’anno è minima, non consentendo di avere ore di luce sufficienti la mattina per giustificare uno spostamento di lancette in avanti di un’ora per aggiungere luce alla sera.


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    Nel Nord America si usa, così come in Australia (anche se nell’Emisfero australe, essendo le stagioni invertite rispetto all’Emisfero boreale, anche l’ora legale segue un calendario invertito: in Australia è in vigore da ottobre a fine marzo o inizio aprile, con possibili variazioni da Stato a Stato. In Russia, dopo l’introduzione dell’or legale permanente nel 2011 dall’alto capo del Cremlino, Dmitri Medvedev, che motivò la sua decisione con lo stress arrecato dalla cittadinanza dal cambio dell’ora, Vladimir Putin ha ora firmato la legge che cancella l’ora legale in tutto il Paese. La maggior parte dell’Africa non adotta l’ora legale, che è in uso solo nelle Isole Canarie, in Marocco e Namibia. Nemmeno le isole Seychelles e Mauritius , come la maggior parte dei Paesi dell’Asia, applica la Convenzione; invece in uso nella maggior parte del Nord America e negli Stati Uniti d’America, eccetto Arizona, Hawaii, Porto Rico, Isole Vergini, Samoa Americane, Guam, Isole Marianne Settentrionali.




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