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Come vedere a occhio nudo le stelle cadenti a San Lorenzo
I consigli degli scienziati del Cnr per usare uno "strumento interessante": i nostri occhi, soprattutto da una prospettiva "laterale"
L’estate è il periodo migliore per osservare il cielo e le stelle cadenti che, ogni anno all’avvicinarsi del 10 agosto, la notte di San Lorenzo, regalano uno degli spettacoli naturali più suggestivi. Ma come prepararsi per non perdere questo sciame mozzafiato?
Si possono usare apparecchi ottici come i telescopi, ma gli scienziati ricordano che "il nostro occhio può bastare, anzi essere uno strumento molto interessante". Bisogna solo usare qualche accorgimento: “In primo luogo, è banale dirlo ma importante, cercare un posto buio”, e lontano da luci artificiali di disturbo, ricorda Alessandro Farini dell’Istituto nazionale di ottica del Cnr di Firenze (Cnr-Ino).
“Poi bisogna aspettare un po' di tempo perché nel nostro occhio ci sono due tipi di fotorecettori: i coni, che servono per vedere i dettagli quando c’è molta luce, e i bastoncelli che servono quando c’è poca luce ma hanno bisogno di tempo per entrare in funzione”. I bastoncelli si trovano tutti sul bordo dell’occhio e sono molto sensibili al movimento.
“Ecco perché spesso vediamo le stelle cadenti non al centro della nostra visuale, ma sul bordo”. Se vogliamo vedere la coda di una cometa, meglio "fissare accanto, così vedremo ai lati dell'occhio la meravigliosa scia della stella cadente".
Osservare il cielo è sicuramente anche una possibilità di testare la nostra visione. “Guardate l’Orsa maggiore, guardate la seconda stella del timone. Se riuscite a vedere distintamente che è una stella doppia, ecco che avete dieci decimi!”. -
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Eugen Weidmann: l’ultimo “Ghigliottinato” pubblicamente in Francia nel 1939
Eugen Weidmann (5 febbraio 1908 – 17 giugno 1939) fu un criminale tedesco giustiziato mediante la ghigliottina in Francia, l’ultimo caso di esecuzione pubblica effettuata oltralpe. Il 17 giugno del 1939 Weidmann fu decapitato fuori dalla prigione Saint-Pierre a Versailles. Il “comportamento isterico” degli spettatori, l’attenzione dei media e lo scandalo creato anche oltre i confini nazionali indusse il presidente francese Albert Lebrun a bandire qualunque altro tipo di esecuzione pubblica.
Nonostante le autorità non avessero autorizzato nessuno a filmare l’evento, da un appartamento vicino al carcere un videoamatore registrò 13 secondi di video, disponibili oggi su Youtube. All’esecuzione era presente anche l’attore britannico allora diciassettenne Christopher Lee, interprete di Dracula e più recentemente di Saruman ne “Il Signore degli Anelli”, che poco dopo l’evento avrebbe recitato nel ruolo di Charles-Henri Sanson, un boia francese fra i principali protagonisti di un film sulla rivoluzione francese.Eugen Weidmann: Criminale incallito
La carriera criminale di Weidmann iniziò da giovanissimo, poco dopo la Prima Guerra Mondiale, quando venne arrestato per furto e rinchiuso in carcere per 5 anni. Qui conobbe i suoi complici, Roger Million, Blanc e Fritz Frommer, che lo accompagneranno in molte delle sue attività criminali.
La loro attività iniziò col tentativo, andato a vuoto, di rapimento a scopo estorsivo di un turista americano. Il secondo tentativo, nel luglio 1937, ai danni della ballerina Jean de Koven, andò invece in porto, con l’artista che venne brutalmente assassinata e con i suoi Traveler’s cheque (assegni da viaggio) incassati dall’amante di Million, Collette Tricot.
In seguito a questo primo tentativo, conclusosi positivamente per gli assassini, Weidmann uccise un’altra donna e tre uomini, persone di modesta estrazione sociale, che vennero derubati dei pochi averi. Il primo fu Joseph Couffy, ammazzato con un colpo alla nuca per rubargli l’auto. Poi fu la volta di Roger Leblond, assassinato per rubargli il portafogli. Raymond Lesobre venne ucciso per rubargli auto e portafogli mentre Janine Keller, un’infermiera, fu assassinata con lo scopo di prenderle quanto aveva indosso.Weidmann durante il processo:
Scoperto grazie a un biglietto da visita lasciato nell’ufficio della quarta vittima, l’agente immobiliare Raymond Lesobre, Weidmann venne arrestato nel 1937 e condannato a morte nel 1939, dopo un processo che ebbe una copertura mediatica senza pari.
L’uomo confessò senza resistenza
La mattina del 17 giugno 1939 il condannato fu portato davanti al carcere di Saint-Pierre, dove lo attendevano una ghigliottina e una folla desiderosa di vendetta. Il capo dei boia francesi, Jules-Henri Desfourneaux, lasciò cadere la mannaia in ferro senza indugio, e il cadavere venne immediatamente gettato nella cassa posizionata a destra dello strumento.Sotto, il video amatoriale dell’esecuzione. ATTENZIONE, IMMAGINI FORTISSIME, NON GUARDARE SE SENSIBILI:
La folla non reagì all’esecuzione con rispetto, ma con rabbia e desiderio di sangue. Diversi fazzoletti furono usati per prendere un ricordo del morto, asciugando il sangue da terra e dalla ghigliottina. Il “Paris-Soir” descrisse la folla come “disgustosa e indisciplinata, mentre chiedeva la morte del condannato a gran voce, fischiettando“.Il condannato viene portato sul luogo dell’esecuzione:
Proprio a causa di questo comportamento l’esecuzione fu leggermente ritardata rispetto all’alba, e per questo fu possibile scattare immagini nitide e i 13 secondi di video sopra.
La Ghigliottina ha una genesi che sarebbe diametralmente opposta a quella dell’esecuzione pubblica con una folla urlante, come spiegato in modo esaustivo da un articolo di Giovanna Potenza di qualche tempo fa, ma sin dai suoi primi impieghi in Francia venne utilizzata proprio per le esecuzioni pubbliche, con la Rivoluzione Francese che fece della morte uno spettacolo quotidiano per il popolo.
La pena di morte in Francia vide il suo ultimo condannato nel 1977, ucciso sempre mediante ghigliottina, ma fu il famoso “Affaìre Ranucci” del 1976 a spingere la fine delle esecuzioni, a causa di possibili errori giudiziari che rendevano la sentenza di condanna quantomeno dubbia.
Rispetto a molte forme di pena capitale praticate ancor oggi, la ghigliottina è una delle più rapide e indolori di tutte, proprio perché pensata come una fine “umana” del condannato. La morte avviene in modo istantaneo, anche se il capo della vittima rimane attivo per circa 10/15 secondo dopo esser stato separato dal corpo. Nonostante questo, è comunque probabile (anche se come ovvio impossibile da verificare) che il cervello del condannato svenga immediatamente per la forza del colpo e per la perdita di sangue immediata.
FONTE -
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1939 - L'ultima esecuzione pubblica con la ghigliottina
Eugène Weidmann è stato l'ultimo criminale a essere stato giustiziato pubblicamente con la ghigliottina.
Era il 17 giugno 1939. Era colpevole di vari rapimenti e omicidi.
L'ultima esecuzione della pena capitale, sempre mediante ghigliottina ma in forma privata, risale al 10 settembre 1977.
Nel 1981 la Francia ha abolito la pena di morte.
(E poi dicono che noi siamo incivili) -
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PIOGGIA
Rumore di pioggia
sottili lacrime del cielo
che si infrangono
sul vetro freddo.
Suono ipnotico
che riempie gli animi
di malinconia…
di ricordi…
Ricordi
di una felicità che non ti appartiene più…
di un amore passato…
di un amico perduto…
Adoro la pioggia,
adoro la sensazione
del freddo liquido sulla mia faccia,
che scivolando
sembra portare via tutti i cattivi pensieri.
Alle lacrime del cielo sul mio viso
si uniscono le mie…
calde e salate.
Non riesco a fermarle,
scivolano giù dalle guance
senza che io voglia…
Giro,
volteggio sulla terra bagnata…
per un breve istante mi sento vuota,
libera,
libera da preoccupazioni, rimorsi, paure,
per un breve istante
posso essere io,
ed io soltanto!
Anonimo -
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Tutto puo’ succedere ad agosto,
la natura vibra alla luce del sole
e il cuore si concede di osare.
Vola, canta, respira… balla la tua melodia.
Quella che esce dal cuore.
Ad agosto, in un mese così, tutto è concesso.
STEPHEN LITTLEWORD -
Felicità -.
FRASE del GIORNO
Non credere che si possa diventare felici
procurando l'infelicità altrui.
Lucio Anneo Seneca -
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Giardini Marqueyssac a Vézac in Francia
I giardini Marqueyssac si trovano a Vézac, nel dipartimento francese della Dordogna (regione dell'Aquitania).
Il castello di Marqueyssac è un sito privato che proviene da una storia familiare risalente al XVII secolo, mentre i giardini Marqueyssac sono un esempio di giardino romantico del XIX secolo.
La tenuta si estende su 22 ettari e include viottole fiancheggiate da bossi secolari, giardini con rocce, cascate e teatri nel verde.
L'aspetto del giardino con i suoi sentieri sinuosi è tipico dello sviluppo del gusto della Francia sotto Napoleone III.
Questo vero miracolo dell'arte del giardinaggio paesaggistico è stato creato nel XVIII secolo da uno degli studenti di Andre Lenotre (architetto paesaggista, giardiniere di corte di Luigi XIV). Per vederlo, devi visitare il dipartimento della Dordogna, perché è qui che si estendono questi meravigliosi giardini, che occupano un'area di 22 ettari.
I giardini Marquessac si trovano intorno al castello di Bertrand Vernet de Marquessac, che fu costruito nel 17 ° secolo. È semplicemente fantastico: un vero castello medievale e giardini meravigliosi. Se a questo aggiungiamo che il castello è circondato da pittoreschi villaggi francesi.
Ogni anno vengono organizzate sul sito diverse manifestazioni: “La grande caccia alle uova pasquali” il pomeriggio della domenica e del lunedì di Pasqua,
la “Festa dei giardini” ogni prima domenica del mese di giugno,
e infine le “Soirées aux chandelles” (serate al lume di candela) tutti i giovedì sera di luglio e agosto, in cui i giardini saranno illuminati da duemila candele.
Costruito su uno sperone roccioso, il parco si affaccia sulla valle: dal belvedere della Dordogna, 130 metri sopra il fiume omonimo, si estende un panorama sul Périgord, i suoi castelli e borghi come Beynac-et-Cazenac, Fayrac, il castello di Castelnaud, Roque-Gageac Domme.
Si tratta di oltre 6 chilometri di vicoli e veri labirinti figurati di 150 mila alberi di bosso.
I giardini Marquessac hanno un'atmosfera romantica straordinaria. Nonostante la folla di turisti, puoi sempre trovare un angolo tranquillo per la privacy.
Solo nel 1996, il nuovo proprietario del castello Kleber Rossion. Ha riportato i giardini del Marchese al suo antico splendore e bellezza, aggiungendo altri viali di rosmarino e santolina. Oggi, i giardini Marquessac sono visitati da oltre 150 mila turisti ogni anno. -
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Foto macro goccia di rugiada
I colori e le forme meravigliose di semplici fiori visti attraverso minuscole e effimere gocce di rugiada , poggiate su steli d'erba, rametti o fili di ragnatele, alle prime luci del giorno: La Natura ci incanta