Evonimo

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    Evonimo - Euonymus alatus



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    Generalità


    Evonimo gli evonimi sono circa 170, diffusi praticamente in tutti i continenti; possono essere arbusti, piccoli alberi, piante tappezzanti e rampicanti, sia caduche, sia sempreverdi. E. fortunei è un piccolo arbusto sempreverde con foglie ovali, di colore verde; esistono numerose cultivar con foglie di varie tonalità, anche variegate; viene molto usato nelle aiuole e come bordura o piccola siepe, a crescita compatta e abbastanza lenta. E. europaeus ha foglie caduche, in autunno acquistano un colore rosso porpora; produce piccole bacche rosa, con semi arancioni, molto decorative. E. japonicus ha foglie tondeggianti, spesse e cuoiose, piccolo arbusto a crescita compatta e vigorosa, esistono varietà con foglie variegate. E. alatus è un arbusto di medie dimensioni, con foglie caduche, molto decorative in autunno. Gli evonimi producono in primavera piccoli fiori di colore verdastro o porpora, a cui fanno seguito piccole bacche scure o rosate. In autunno si potano gli arbusti eliminando i rami secchi o rovinati dalle intemperie, e si accorciano di circa un quarto i rami degli arbusti da siepe, in modo da mantenerli più compatti.



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    Esposizione


    Evonimo queste piante possono svilupparsi senza problemi in qualsiasi posizione sia soleggiata, che ombreggiata; sicuramente però è consigliabile porli a dimora in pieno sole. Non temono il freddo e possono sopportare anche il caldo delle estati più torride. In genere sono adatti nelle aiole cittadine o costiere, poichè tollerano l'inquinamento e l'aria salmastra.


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    Annaffiature


    Evonimo da marzo a ottobre annaffiare regolarmente almeno una volta alla settimana, soprattutto durante periodi di prolungata siccità; nei mesi invernali annaffiare sporadicamente gli esemplari sempreverdi. In generale questi arbusti possono sopportare senza problemi la siccità, ma si sviluppano al meglio se annaffiati regolarmente, attendendo sempre che il terreno sia ben asciutto.


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    Terreno


    crescono in qualsiasi terreno, anche povero e molto alcalino; per uno sviluppo ottimale è bene porre a dimora in un terriccio costituito da argilla mescolata con una parte di terriccio di foglie ed una parte di sabbia o altro materiale incoerente.


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    Moltiplicazione


    in genere avviene per seme, in autunno, oppure per talea in agosto-settembre, utilizzando delle porzioni di ramo semilegnose.



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    Parassiti e malattie

    la gran parte delle specie di evonimo tende ad essere massicciamente colpita dai parassiti, è quindi bene fare molta attenzione ed intervenire non appena si notassero i primi sintomi. Il nemico maggiore degli evonimi è la cocciniglia, che provoca danni anche molto gravi; queste piante possono venire colpite anche da tripidi, larve minatrici, acari e afidi.


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    OTTOBRE – Euonymus alatus Compactus


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    In autunno l’attenzione si sposta dai fiori alle foglie e alle bacche.
    Per fortuna nei nostri climi la scelta è molto ampia: magari non riusciamo a ricreare in giardino lo stesso effetto delle chiome dei boschi americani, ma possiamo comunque permetterci qualche bella pennellata vivace.

    Scusate l’ovvietà, ma vorrei fare una considerazione preliminare sulle foglie dai colori autunnali: sono così belle e vivaci perchè nel suo ciclo biologico la pianta, preparandosi al riposo invernale, cessa di produrre clorofilla e “scarta” gli organi inutili per l’inverno (le foglie).
    I colori più belli sono quindi quelli delle piante decidue originarie di climi dove le quattro stagioni sono ben evidenziate, cioè i climi temperati.
    Un colorato effetto autunnale è quindi sempre seguito da un aspetto nudo della pianta durante l’inverno, è molto difficile trovare specie sempreverdi con vistosi colori autunnali nelle foglie (con qualche rara eccezione).
    Ma questo è anche il bello delle foglie d’autunno, marcano in modo chiaro ed evidente il passaggio della stagione e una nuova fase del ciclo della vita.


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    Vi porto in questo mese un esempio di pianta dai bellissimi colori autunnali, l’Euonymus alatus Compactus.
    E’ un Evonimo deciduo, dal portamento allargato e un po’ più piccolo del genitore botanico, rimanendo ad un’altezza di circa un metro.
    Nei rami il gioco delle “alette” è meno evidente rispetto ad altre varietà, ma colore e tessitura di corteccia e rami sono comunque interessanti. E questo è un altro aspetto da apprezzare nelle piante decidue, la possibilità di osservare la corteccia e la struttura dopo la caduta delle foglie.
    Le foglie, ovali e verde scuro diventano in autunno di un rosso intenso, una specie di via di mezzo fra il camion dei pompieri e la veste di un cardinale.
    I fiori sono piccoli, verdini, insignificanti come le bacche, a differenza del cugino Evonimo europaeus dalle bellissime bacche scarlatte che si aprono per far scorgere i semi arancione.
    Ma qui la bellezza è data dalle foglie e una delicata potatura a fine inverno, per mantenere una forma tondeggiante e compatta, le mette ancora più in evidenza.


    L' Evonimo è la pianta per eccellenza per l’effetto autunnale ed è il vero protagonista del nostro giardino





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    Edited by Momà - 17/10/2014, 20:50
     
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    EVONIMO ALATUS





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    DESCRIZIONE GENERALE

    Arbusto resistente di coltivazione semplice. Il fogliame è deciduo, ed i rami sono provvisti di una corteccia con costolature che ricordano delle ali, le foglie sono di forma ovale e di colore verde scuro, che in autunno diventa rosso vivace, i frutti sono invece color porpora ed i semi scarlatti.


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    DESCRIZIONE ESPOSIZIONE


    Possono essere esposti a mezz'ombra o a qualche ora di pieni raggi solari


    DESCRIZIONE FIORITURA

    I piccoli fiori non sono significativi da un punto di vista ornamentale, sono composti da 4 petali bianco-verdi, e compaiono in maggio-giugno a fianco delle foglie dei nuovi rami.


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    CURA

    CONCIMAZIONE: Si usa concime organico se coltivate in terra;in vaso occorre usare concime ternario;nel periodo di crescita utilizzare anche fertilizzante liquido

    IRRIGAZIONE: Deve essere annaffiato soltanto nei periodi di siccità o naturalmente per le piante che sono coltivate in vaso.

    POTATURA: Bisogna cimare i germogli principali un anno dopo averlo piantato, specialmente per le siepi.

    MALATTIE: E' soggetto a malattie fungignee, mal bianco, e cocciniglia. Il fungo Armillaria mellea, che sarebbe il comune chiodino, può causare marciumi radicali che inficiano la salute della pianta. Le larve dei lepidotteri possono danneggiare il fogliame e vanno debellate con appositi insetticidi.

    PARTICOLARITA': Sono molto ornamentali per i frutti a capsula Non richiede cure particolari

    TEMPERATURA: Resistente alle temperature sia basse che alte

    RINVASO: A seconda dello sviluppo delle piante si effettua nel periodo primaverile.

    SUBSTRATO: Si adatta bene a qualsiasi tipo di terreno, l'importante è che sia ben drenato. Per la coltivazione in vaso il terriccio deve essere commposto da: 1/3 di terra fertile, 1/3 di torba ed 1/3 di sabbia o pietra pomice per migliorare il drenaggio.

    PROPAGAZIONE: Avviene ad agosto- settembre per talea semilegnosa. Le nuove piantine si mettono a dimora il secondo anno.


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    NOMENCLATURA

    NOME SCIENTIFICO Euonymus alatus
    FAMIGLIA Celastraceae
    NOME COMUNE evonimo alatus
    DATI GENERICI
    ESPOSIZIONE Penombra
    STAGIONE fiorita: primavera-estate
    FORMA arbustiva
    CLIMA Temperato
    DURATA Perenne
    DIMENSIONE media
    AREA ORIGINE Europa,Asia


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    CURIOSITA'

    STORIA

    Questa pianta viene chiamata volgarmente "Fusaggine", in riferimento all'uso antico che si faceva del legno, dal quale si ricavava appunto materiale legnoso per realizzare i fusi da filare: Possiamo setirla chiamare anche "Cappello da prete", che in dialetto lombardo, si riferisce alla forma e al colore dei frutti.



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    Evonimi: la pianta con una cattiva reputazione


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    Evonimi: la pianta con una cattiva reputazione

    II nome di queste piante deriva dal greco eu, bene, e ònoma, nome, ossia «pianta dal buon nome, dalla buona reputazione». Questa definizione contrasta sensibilmente con le proprietà benefiche degli evonimi, ma è opportuno ricordare che nei tempi antichi, come del resto ancora oggi in Oriente, si usava chiamare con gli appellativi più dolci gli dei apportatori di malefizio proprio per ingraziarseli e sperare nella loro clemenza. Evidentemente lo stesso stratagemma veniva messo in atto anche per le piante più pericolose.

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    Le specie di cui stiamo parlando servono per la realizzazione di siepi, grandi macchie verdi o variegate al centro del prato, ciuffi isolati, oppure per la coltura in grandi vasi adatti ad essere collocati sul balcone o in terrazza. Le varietà nane si prestano anche per la decorazione delle roccaglie oppure per formare basse bordure con funzione divisoria fra l’una e l’altra parte del giardino.

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    L’evonimo non richiede cure particolari e non ha neppure bisogno di essere potato, tuttavia se si vuole utilizzare questa specie per siepi di forma particolare, si possono apportare alla pianta tagli non frequentissimi, per formare masse compatte e di buon effetto decorativo.

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    Le annaffiature non devono essere eccessive, ma neppure troppo distanziate se si vuole che il fogliame mantenga una gradevole lucentezza e si rinnovi velocemente. La concimazione si esegue in autunno con concime organico in polvere, dopo aver zappato la terra attorno alle piante; inoltre in aprile e in maggio è consigliabile somministrare una volta al mese un fertilizzante minerale ricco di azoto diluito nell’acqua delle annaffiature. Molto utili, specialmente per gli arbusti giovani o per gli esemplari impiegati per siepi e tagliati in forma, le irrorazioni al fogliame con acqua e stimolante ormonico nella dose di 6 gocce per ogni litro d’acqua; queste spruzzature devono essere rinnovate ogni 15 giorni a cominciare da aprile e fino a ottobre.

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    Poiché l’evonimo viene facilmente attaccato dalla cocciniglia, è indispensabile controllarne spesso il fogliame, all’apparire dei bianchi scudetti cerosi che caratterizzano il parassita occorre intervenire subito con olio emulsionabile.


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